Intelligenza artificiale e impatto sociale

ISILTeP

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Sin dai suoi albori, la tecnologia è stata simile a una lingua straniera: per padroneggiarla almeno un minimo, bisognava studiarla. Oggi qualcosa è cambiato: la tecnologia sa parlare, letteralmente, la nostra lingua. Ha imparato a capire cosa le diciamo, può rispondere in modo coerente alle nostre domande, ubbidire ai comandi che le impartiamo. Stiamo vivendo un passaggio epocale dalla fantascienza alla scienza. L’inserimento dell’intelligenza artificiale nella società odierna riguarda numerosi ambiti, dalla guida autonoma al riconoscimento facciale e biometrico, dalla cura della persona e la salute all’industria 4.0, dagli impianti di pubblica sicurezza allo sport. Il fatto che l’intelligenza artificiale sia presente in tutti questi ambiti può avere dei risvolti sia positivi che negativi“. Questa è la traccia del tema argomentativo che hanno svolto gli studenti delle classi terze, quarte e quinte dell’Istituzione scolastica di istruzione liceale tecnica e professionale di Verrès (AO), in Valle d’Aosta.

Con gli studenti si è ragionato su concetti importanti quali la roboetica, analizzando le leggi di Asimov e il loro significato, la teoria del transumanesimo, il fenomeno del coded bias. Gli alunni hanno cercato di ragionare su quali sono le cause dei pregiudizi del codice nell’intelligenza artificiale e a possibili modi per risolvere questo enorme problema.

In un’attività didattica che ha posto numerosi interrogativi, lasciati aperti, lo scopo degli studenti è stato quello di trovare delle possibili risposte. Arriveremo mai a creare una super intelligenza artificiale? L’intelligenza artificiale servirà ad aiutarci o prenderà il sopravvento? Un robot che si ritrova a dover decidere chi salvare tra un vecchio e un bambino, chi salva?